AIM – Alinari Image Museum
Dal 12-05-2018 al 16-09-2018
12 MAGGIO - 16 SETTEMBRE 2018
CASTELLO DI SAN GIUSTO - TRIESTE
A Trieste dal 12 maggio al 16 settembre 2018, AIM – Alinari Image Museum presenta l’inedita mostra fotografica e multimediale “Dirigibili – Airships. I Transatlantici del cielo”, promossa da Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia e MBVision.
Nelle sale del Bastione Fiorito del Castello di San Giusto, a cura di Max Pinucci e basata sul libro “Airships | Dirigibili” – accolto con favore come la più interessante pubblicazione sull’argomento nei ventotto paesi di distribuzione -, rievoca l’epopea dei dirigibili, i giganti del cielo che dalla seconda metà dell’Ottocento, quarant’anni prima dell’aeroplano, avevano avverato uno dei più straordinari sogni dell’uomo: viaggiare tra le nuvole, sorvolando territori inesplorati e attraversando oceani. Le aeronavi gonfiate a gas furono le prime macchine volanti la cui rotta era decisa dal pilota e non determinata dai venti, come accadeva con la mongolfiera.
Nei primi tre decenni del ‘900 i dirigibili rigidi, come quelli costruiti dal Conte Ferdinand von Zeppelin, raggiunsero più di 7.000 metri di quota, 16.000 km di autonomia e 140 km/h.
Nel 1928 l’LZ 127 Graf Zeppelin è stato il primo aeromobile ad offrire un servizio di linea intercontinentale e l’anno successivo ad aver circumnavigato il mondo, acclamato da folle entusiaste. Con partenza e ritorno a Lakehurst e facendo tappa a Friedrichshafen, Tokyo e Los Angeles, ha avuto a bordo 40 membri d’equipaggio e 20 viaggiatori, tra cui una sola donna, la giornalista inglese Grace Marguerite Hay Drummond-Hay.
I costi dei viaggi attorno al globo erano inaccessibili ai più. I passeggeri disponevano di lussuose cabine letto private e ampi spazi comuni decorati, con sale scrittura, da ballo e pranzo, dove venivano servite pietanze à la carte preparate in cucine elettriche, saloni con vetrate panoramiche e bar. L’LZ 129 Hindenburg vantava persino un pianoforte a corda in alluminio e la sala fumatori pressurizzata. Sino al suo tragico incidente avvenuto nel 1937 nel New Jersey dopo 62 traversate atlantiche verso il Nord e il Sud America, gli Zeppelin civili hanno trasportato 15.000 persone, atterrando 1.200 volte senza aver subito incidenti.
Il dirigibile N1 Norge, progettato in Italia da Umberto Nobile, entrò invece nella storia per la spedizione Amundsen – Nobile – Ellsworth del 1926, che vide il primo sorvolo comprovato del Polo Nord. Due anni dopo, il generale Nobile tornò nelle Svalbard al comando dell’N4 Italia, il cui schianto sui ghiacci durante la missione scientifica mobilitò la più grossa operazione di soccorso internazionale di allora, che riuscì a salvare otto dei sedici uomini dell’equipaggio, e mise fine all’era pionieristica dei dirigibili italiani.
La mostra ripercorre le evoluzioni del progresso tecnico delle aeronavi, dagli esordi agli esemplari leggendari, attraverso cinquantuno stampe fotografiche e centoventi immagini digitali provenienti dagli Archivi Alinari e da importanti istituzioni internazionali, tra cui Library of Congress, National Library of Norway e Naval History and Heritage Command. Non mancano, quindi, vere rarità custodite dagli Archivi Alinari, come le immagini di Gajo Puccini del dirigibile italiano acquistato dall’Argentina, che attraversò le Ande.
Inoltre, vengono esposte tavole e illustrazioni originali in grande formato tratte dal libro “Airships | Dirigibili”, modellini in scala (da 1:720 a 1:200), ritratti in azione attraverso diorami stampati in 3D, memorabilia, che includono strumenti, abbigliamento, album fotografici originali e francobolli.
Lungo il percorso multimediale, le postazioni interattive permettono di comprendere le strutture, le prestazioni e le rotte dei dirigibili, mentre indossando un visore immersivo a 360° è possibile esplorarne gli spazi interni e il cinema 3D propone stereoscopie d’epoca, filmati olografici e ricostruzioni digitali delle sale passeggeri del più grande aeromobile mai costruito, l’LZ 129 Hindenburg.
Trieste, Piazza della Cattedrale 3
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