14-12-2017
Nell’ambito del nuovo allestimento delle Collezioni, 'The place to be', il MAXXI dedica un focus a uno dei progetti chiave della storia della fotografia italiana contemporanea, Atlante di Luigi Ghirri.
L’opera in mostra, composta da 41 fotografie del 1973 raccolte originariamente in cartella, è stata acquistata da un collezionista privato intorno al 1975. Ritrovata solo recentemente, è stata restaurata ed è esposta per intero in Italia per la prima volta.
Le parole che accompagnano il percorso di mostra sono quelle scritte da Ghirri in occasione della prima antologica del suo lavoro, tenuta allo CSAC dell'Università di Parma nel 1979.
I soggetti delle fotografie sono dettagli ingranditi di un atlante geografico, che l’autore considera come «il luogo nel quale tutti i segni della terra, da quelli naturali a quelli costruiti dall’uomo, sono rappresentati». Questi segni, presenti nel nostro immaginario fin dall’infanzia, costituiscono per Ghirri lo spunto per viaggiare con la mente e con la fantasia.
Con un ribaltamento concettuale ed operativo, Ghirri rivolge la macchina fotografica non alla realtà esterna, ma al paesaggio “rappresentato”, trasposto attraverso i codici linguistici della cartografia: «Il solo viaggio possibile - scrive l’autore - sembra essere ormai all’interno dei segni, delle immagini: nella distruzione dell’esperienza diretta».
Atlante costituisce un momento nevralgico nel percorso di Ghirri. Realizzato all’inizio della sua ricerca sulla rappresentazione della realtà attraverso il linguaggio fotografico, Atlante si pone come una metafora dell’utilizzo della fotografia come strumento per interrogare il mondo e le sue rappresentazioni: «Non ho cercato di fare delle FOTOGRAFIE, ma delle MAPPE che fossero contemporaneamente delle fotografie», scrive nel 1979.
Dopo aver compiuto un viaggio immaginario attraverso i segni, in questa opera dei primi anni Settanta, Ghirri tornerà a guardare al paesaggio reale, quello quotidiano: ispirandosi ai grandi maestri, come Walker Evans e Paul Strand, Ghirri non prenderà a modello l’Italia aulica del Grand Tour, ma quella “minore”, della realtà “a tre chilometri da casa”.
Cover image: Luigi Ghirri, Atlante, 1973, Courtesy Collezione privata, Copyright Eredi Ghirri
giovedì 14 alle 19.30 per l'inaugurazione della mostra
MAXXI
Roma, Via Guido Reni, 4/a
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